malattie del pomodoro

Malattie del pomodoro: come prevenire la peronospora

Il pomodoro è una coltura di grande rilevanza sia in Italia che a livello internazionale, ma spesso è minacciata da diverse patologie, che possono mettere seriamente a rischio la sua salute e produttività.

Tra le malattie del pomodoro più diffuse c’è sicuramente la peronospora, una malattia fungina tra le più dannose, in grado di causare notevoli perdite a livello di fogliame e raccolto, particolarmente aggressiva anche su altri frutti. Leggi l’approfondimento sulla peronospora della vite.

Per tutelare le proprie coltivazioni e renderle più resistenti sia agli attacchi di patogeni e parassiti che agli stress climatici sempre più frequenti, è fondamentale andare ad agire sul terreno, l’unico vero alleato delle nostre piante.

Sono stati individuati, infatti, dei fattori che influiscono positivamente sulla salute e sulla resistenza delle piante che sono insiti nel terreno. In questo articolo scoprirai quali sono e come gestirli, affinché possano sostenere le piante, creare intorno a loro una rete difensiva e permettere una crescita sana e un raccolto prospero, senza ricorrere all’uso eccessivo di fertilizzanti, antiparassitari e antifungini chimici.

Le malattie del pomodoro

Il pomodoro, come molti altri frutti, è soggetto a diverse patologie scatenate da un’ampia varietà di fattori, tra cui funghi, batteri e virus, ma anche condizioni ambientali e nutrizionali non ottimali.

Queste malattie possono aggredire foglie, fusti, radici e frutti della pianta, con effetti negativi sulla qualità e quantità del raccolto. Alcune tra queste malattie sono particolarmente severe e richiedono un’attenzione scrupolosa per la loro prevenzione o trattamento.

Le malattie del pomodoro più diffuse sono la peronospora, l’alternaria e la septoriosi, che fanno parte delle cosiddette malattie fungine delle piante perché la causa è, appunto, un fungo.

Non sono però le uniche patologie. A queste si aggiungono, infatti, le malattie fogliari – come la verticillosi, la botrite e il cancro batterico – e quelle radicali – come il marciume radicale. Leggi quali sono le soluzioni più efficaci contro le malattie fogliari.

La presenza e gravità di queste malattie possono essere significativamente influenzate dalle condizioni del suolo in cui la pianta è coltivata.

Un suolo che non è equilibrato può non solo favorire lo sviluppo di questi patogeni, ma anche indebolire la pianta, rendendola più suscettibile agli attacchi.

Al contrario, un terreno ben curato e biologicamente vitale, che mantiene un corretto bilanciamento microbiologico, è dotato di un sistema difensivo naturale capace di migliorare significativamente la salute e la resilienza del pomodoro contro stress abiotici e biotici.

L’impatto del suolo sulla salute delle piante

La sinergia radice-suolo-pianta gioca un ruolo cruciale nell’assorbimento dei minerali necessari alla nutrizione delle piante, e non solo!

Le radici e la microbiologia presente nel suolo sono in grado di sviluppare una relazione simbiotica in cui ogni parte ottiene un vantaggio dalla collaborazione con l’altro. In questo rapporto, i protagonisti oltre alle radici sono principalmente batteri, protozoi e nematodi benefici ma anche funghi, in particolare quelli responsabili della simbiosi micorrizica.

L’interazione tra i vari attori che popolano la rizosfera non solo semplifica il lavoro delle radici nell’andare a intercettare acqua ed elementi essenziali – fornendo così ai frutti tutto ciò di cui hanno bisogno per svilupparsi al meglio – ma creano anche una rete difensiva che invade la maggior parte dello spazio disponibile intorno alle radici e sulla parte aerea delle colture.

Approfondisci l’argomento sulla vita nella rizosfera.

Questa rete difensiva non lascia spazio per l’attacco di patogeni e parassiti, tra cui i funghi dannosi che causano la peronospora.
È per questo motivo che la vitalità microbiologica del terreno va preservata: rispettandola e potenziandola in modo naturale, l’incidenza delle malattie si riduce considerevolmente, rendendo sempre meno necessari interventi d’urgenza con prodotti chimici aggressivi, che oltre al patogeno uccidono anche la microbiologia utile.

Spezzando il circolo vizioso che si innesca con l’impiego eccessivo di fertilizzanti e concimi di sintesi si può rispettare il terreno e consentire lo sviluppo della sua naturale capacità di difendere le piante.

Il Metodo Geavitae per la prevenzione delle malattie delle piante

Contrastare gli agenti patogeni nelle colture, come nel caso della peronospora per il pomodoro, richiede un’azione che va oltre il semplice trattamento dei sintomi: è cruciale agire sulle cause e creare un ambiente che sia inospitale per i funghi dannosi, al fine di ridurre l’incidenza della malattia e preservare il raccolto.

La perdita di fertilità biologica del suolo indebolisce le piante, perciò il primo passo è comprendere qual è la composizione del terreno e valutare eventuali carenze o eccessi, non soltanto negli elementi nutritivi utili alle piante ma anche nella microbiologia.

L’obiettivo finale è quello di rigenerare il suolo per ripristinarne il suo naturale equilibrio. Dai un’occhiata all’approfondimento dedicato all’agricoltura rigenerativa per scoprire che cos’è e qual è il suo ruolo per la salute e la vita dell’uomo.

Per questo, noi di Biozeta abbiamo sviluppato il Metodo Geavitae che si basa sui principi della biotecnologia per la salvaguardia e la promozione della microbiologia del suolo.

Questo metodo persegue obiettivi di sostenibilità, rispetto per l’ambiente e per l’essere umano, con lo scopo ultimo di ottenere prodotti salubri e ad alto valore nutraceutico.

Le tre fasi principali attraverso le quali si articola il Metodo Geavitae sono:

  • analisi dei microrganismi esistenti nel suolo e individuazione della microbiologia mancante o in eccesso. Questa fase prevede un’accurata osservazione al microscopio della complessità microbiologica del suolo;
  • nutrizione del suolo mediante l’inoculo di microbiologia specifica e l’impiego di fertilizzanti organici e organo-minerali ammessi in agricoltura biologica, al fine di riequilibrare gli eccessi e colmare le carenze. Il tutto avviene nel pieno rispetto delle tempistiche e dei meccanismi della natura, stimolano il ritorno ad una situazione di equilibrio tra le varie componenti di un suolo sano;
  • monitoraggio nel tempo e implementazione di pratiche innovative di gestione agronomica per preservare la vitalità del suolo. Quest’ultima fase ha lo scopo di mantenere a lungo l’equilibrio raggiunto nel terreno, favorendo così la salute e vitalità del suolo e delle piante che vi affondano le radici.

Se sei interessato alle pratiche di agricoltura rigenerativa per agire sulle cause delle malattie del pomodoro, e ridurre la loro incidenza preservando il tuo raccolto, contattaci per ricevere consigli e suggerimenti su misura per le tue coltivazioni!

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