Agricoltura microbiologica: cos’è e quali vantaggi può offrire

In tema di risorse naturali, il suolo viene spesso poco considerato. Non è la prima immagine che ci viene alla mente quando pensiamo alla sostenibilità e alla cura dell’ambiente: sentiamo spessissimo parlare della riduzione delle emissioni di CO2, dello sviluppo di fonti di energia rinnovabile, smaltimento e consumo rifiuti.

In realtà, anche il suolo è una risorsa naturale preziosa, da tutelare: ha bisogno di protezione e cura, poiché proprio dalla sua buona salute dipendono la vita dell’uomo e l’ambiente.

Come occuparcene in maniera precisa ed efficiente? Lavorando al rafforzamento della fertilità biologica con operazioni mirate di ripristino della sostanza organica stabile, il tutto in armonia e sinergia con i microrganismi utili.

In questa fase critica iniziare a parlare di Agricoltura Microbiologica è davvero fondamentale.

Di cosa parliamo quando parliamo di Agricoltura Microbiologica

L’impoverimento del suolo che riscontriamo in questo momento e che suscita grande preoccupazione è figlio di decine di anni di industrializzazione in agricoltura e sfruttamento del terreno.

L’approccio utilizzato in campo agricolo è stato aggressivo e poco lungimirante, cosa che ha portato alle conseguenze e alle criticità che dobbiamo fronteggiare oggi, in primo luogo ovviamente i fattori legati alla perdita di fertilità, di capacità di trattenere l’acqua ed all’erosione.

L’Agricoltura Microbiologica ha la capacità di rigenerare i suoli, e lo fa rafforzando la fertilità biologica, a partire dal ripristino e mantenimento della microbiologia attiva nel suolo e nel ripristino della sostanza organica stabile presente nel terreno.

Ricordiamo che i microrganismi eterotrofi presenti nell’ambiente hanno il compito di garantire il ciclo dei nutrienti per le piante in modo costante: parliamo di microrganismi cruciali per l’agricoltura.

Tra le varie funzioni da loro svolte troviamo:

  • la decomposizione che trasforma la sostanza organica del suolo in humus;
  • la regolazione delle emissioni di gas serra;
  • la regolazione dei cicli biogeochimici dei nutrienti;
  • la fissazione del carbonio dal terreno;
  • la protezione verso i parassiti e i patogeni delle piante;
  • la promozione della crescita e nutrimento delle piante.

Ognuna di queste attività è assolutamente fondamentale per il funzionamento degli ecosistemi naturali: se sfruttate nella maniera giusta, sono un asset incredibile per lo sviluppo di un ecosistema agricolo sostenibile.

Ecco così che un suolo rigenerato e fertile dal punto di vista microbiologico incrementa la produttività, la salubrità, la resistenza alle malattie, protegge dagli stress climatici, riduce la necessità di utilizzare fertilizzanti, per ottenere, nel contempo, prodotti che hanno una qualità intrinseca migliore e un valore nutritivo più alto, rispettando sia l’uomo che l’ambiente.

I vantaggi dell’agricoltura microbiologica rigenerativa

Capiamo, quindi, come la presenza di microrganismi nel suolo sia un indicatore della sua buona qualità, visto il ruolo tutt’altro che marginale che questi svolgono nella decomposizione e nel ricircolo della sostanza organica.

Oltre a ciò, i microrganismi agiscono in maniera preponderante almeno su tre macroaree del processo agricolo.

Innanzitutto, aumentano la produttività delle colture. Nei suoli ricchi di microrganismi i nutrienti sono trasformati, fissati e resi disponibili dall’attività trofica di batteri, protozoi, funghi, che donano alle piante le sostanze nutritive nelle forme chimiche, nella quantità e nei tempi adatti alle necessità della specifica coltura. Una sana presenza microbiologica favorisce uno sviluppo più ampio degli apparati radicali e aumenta così la capacità e l’efficienza di assorbimento, oltre alla resistenza alla siccità, eliminando la necessità di ricorrere ad acqua e uso di fertilizzanti.

Inoltre, quando siamo in presenza di un suolo che è più sano e ricco di nutrienti, la qualità biochimica dei prodotti migliora nettamente, con la presenza di sostanze antiossidanti e maggiori quantità di zuccheri e acidi organici, perché l’equilibrio tra pianta, radice e terreno è alla sua massima efficienza.

Infine, ultimo ma non per importanza, si riscontra un aumento della resistenza delle colture, che grazie al suolo ricco di microrganismi hanno maggiori resistenze endogene (sono quindi più resistenti a stress di vario tipo). L’Agricoltura Microbiologica rende il suolo più sano, capace di difendersi da attacchi di patogeni e parassiti, di conseguenza non è necessario ricorrere a trattamenti antiparassitari.

Con l’Agricoltura Microbiologica, dunque, il suolo raggiunge il suo equilibrio massimo: avremo piante con radici sane e resistenti, per ottenere colture qualitativamente più valide e allo stesso tempo proteggere l’ambiente.

Biozeta lavora ogni giorno per uno sviluppo di un’agricoltura sostenibile e rigenerativa: se vuoi scoprire di più sul mondo dell’Agricoltura Microbiologica e sulle nostre soluzioni, contattaci senza impegno per una consulenza.

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